venerdì 26 giugno 2015

Il Registro Elettronico è destinato a rimanere un'illusione?

A partire dall'anno scolastico 2012\2013 il MIUR ha dato il via al Piano per la dematerializzazione delle procedure amministrative in materia di istruzione, università e ricerca e dei rapporti con le comunità dei docenti, del personale, studenti e famiglie. Dietro questo nome così astratto e complesso, si nascondono essenzialmente due punti  fondamentali : l'obbligo delle iscrizioni online e l'introduzione del registro elettronico.

Sulle iscrizioni online niente di rilevante da dire : a decorrere dall'anno scolastico 2012-2013, le iscrizioni alle istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado avvengono esclusivamente in modalità  online attraverso un apposito applicativo che il MIUR mette a disposizione delle scuole e delle famiglie. In modo più o meno favorevole questa novità è stata accettata in breve tempo da docenti e famiglie.

La questione del registro elettronico invece è ben più delicata. Dal punto di vista tecnico il Registro Elettronico (R.E.) altro non è che una piattaforma WEB che consente ai docenti di utilizzare online le funzionalità di registro di classe e di registro del professore. Attraverso una User ed una Password ogni docente, dotato di un PC , tablet o smartphone e di una connessione ad internet, ha la possibilità di accedere al R.E. ed è quindi in grado di poter inserire i voti delle interrogazioni e delle prove scritte, i ritardi e le uscite anticipate, le assenze e le giustificazioni,  gli argomenti trattati a lezione. I dati inseriti, sono registrati in tempo reale nell’archivio dell’istituto (in alcuni casi direttamente sul Cloud). Le famiglie, accreditate dall'istituto, hanno la possibilità di accedere alla piattaforma e consultare facilmente tutte queste informazioni.

        Immagine tratta da www.comprensivomontesanpietro.info 


Le funzioni del registro elettronico dovrebbero dunque agevolare le istituzioni scolastiche in molti aspetti. Esso dovrebbe infatti consentire maggiore comunicazione e condivisione tra sistema centrale ministeriale e scuole, fare risparmiare risorse cartacee favorendo minore spreco e impatto ambientale. Inoltre, renderebbe più trasparenti e organizzate le valutazioni e i dati. Nonostante ciò, l'introduzione del registro elettronico ha suscitato e continua a suscitare non poche perplessità, specie tra i docenti, legate per lo più a questioni di natura pratica : in soldoni, molti insegnanti non hanno le competenze tecniche per affrontare adeguatamente questa vera e propria rivoluzione.

Il 25% degli insegnanti italiani dichiara di non conoscere bene nessuno strumento informatico e il 15% degli insegnanti che dichiara di avere una ridotta conoscenza degli strumenti informatici afferma di conoscere al massimo uno. La situazione risulta ben più grave tra gli insegnanti di scuola primaria e dell’infanzia tra i quali il 33% non conosce nessuno strumento informatico. Marco Busetti, provveditore di Milano, a tal proposito afferma che se le scuole digitalizzate sono ancora poche è perché gli insegnanti non hanno una adeguata preparazione : “I finanziamenti vanno benissimo ma non basta dotare le scuole di grandi mezzi se poi in pochi sanno come usarli.".


D'altra parte, l'introduzione del R.E. appare anche acerba dal punto di vista strutturale: in molte scuole la rete Wi-Fi è mancante o malfunzionante : in quasi una scuola su due la connessione, pur essendoci, non raggiunge, o non lo fa in maniera efficiente, tutte le classi.

La situazione dunque appare tutt'altro che positiva, a distanza di tre anni dalla partenza del Piano, e non sembra destinata a migliorare in tempi brevi : c'è ancora tanto (troppo) su cui lavorare.

Benedetto Manasseri

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